CI-2016-11-03

CAMMINARE INSIEME

Notiziario n. 3 – Novembre 2016

Direttore responsabile: Mario Censabella

 

SOM-MARIO

Abbaiare alla Luna

1) 58^ Giornata Nazionale del Cieco sabato 17 dicembre 2016

2) Quota sociale Uici 2017

3) Quota sociale Circolo Paolo Bentivoglio 2017

4) Abbonamenti 2017

5) Acquisto di ausili o strumenti tecnologicamente avanzati a favore delle persone con disabilità legge regionale n. 23/1999

6) Un importante evento a Milano - Esposizione

7) Penna e Calamario - Ovvero le piume del pavone di Mario Censabella

8) Cronache di casa nostra

9) Iniziative Natalizie

10) Ricordiamoli - da Luglio a Novembre 2017

11) Notizie Utili

Coda di Rospo

 

ABBAIARE ALLA LUNA

“E’ la notte del 14 febbraio del 1983, dovrebbe essere una sera di festa. Ma Albino Buticchi è da solo nella grande villa di Lerici. Attorno a lui tutto è silenzio, ma dentro la sua mente i pensieri si affollano, e finiscono per correre tutti verso una sola direzione: la pistola che stringe in mano. L’arma che presto si punterà alla tempia.
Ma cosa ha spinto un uomo abituato al successo a compiere quel gesto estremo? La vita di Albino Buticchi è stata tutta all’insegna delle passioni. Quella per la velocità e le auto da corsa, innanzitutto, che lo porta a diventare un pilota di fama al volante di alcune tra le più titolate vetture da competizione della sua epoca. Quella per il calcio, che lo fa diventare, poco più che quarantenne, presidente del Milan. E quella, dalle conseguenze tragiche, per il gioco d’azzardo: una passione divorante che lo costringe ad accumulare perdite via via sempre più ingenti.
Una vita straordinaria la sua, costellata di avventure – dalle esperienze difficili durante la seconda guerra mondiale alla legione straniera fino alla vertiginosa ascesa economica e sociale durante gli anni del boom. Un’esistenza sempre al limite dell’ambizione e l’eccesso e piena di accadimenti che, visti oggi, hanno quasi il sapore di un favoloso romanzo di avventura.
Eppure, sono state persone uniche come Albino Buticchi a fare l’Italia quando dell’Italia restavano solo macerie. Perché questa è una semplice e grandissima storia italiana.
Ma soprattutto, è la vita di un padre raccontata attraverso gli occhi del figlio.
(tratto da - Casa di Mare - di Marco Buticchi ed.Longanesi)

“Chi dorme non piglia pesci”, è un vecchio adagio che non mi appare neppure più attuale.
Io dormo poco: non acchiappo pesci ma notizie, Radio Sole 24 ore che ascolto notte tempo con l’auricolare per non disturbare …alcuna, offre sempre un bagaglio interessante di notizie: “le nostre letture”, è rappresentato lo scrittore Marco Buticchi che nel suo ultimo romanzo “Casa di Mare” racconta una triste storia della propria famiglia: confessa che ha avuto molte difficoltà e reticenze prima di decidersi alla pubblicazione di questo suo ultimo libro nei tipi di Longanesi.
Albino Buticchi classe 1926 ha avuto abbastanza tutto dalla vita, presenza fisica, intelligenza, fortuna, affermazioni con la formula uno, con le Millemiglia, poi, il vizio del gioco lo ha rovinato tanto da portarlo al suicidio, a questo punto mi sono sovvenuto di ricordi personali: scorrevano i primi anni 80 quando a Milano mi viene a trovare all’Unione Ciechi un certo Albino Buticchi, mi racconta di aver perso la vista per un incidente. Prima di incontrarlo qualcuno mi informa che è stato Presidente del Milan. Il nostro colloquio scorre tranquillo, sereno, aveva una bella voce. Non mi racconta nulla della sua vita, parliamo di tutto, mi incuteva un certo disagio e rispetto, non riuscivo a entrare nella sua personalità… Ci siamo intrattenuti a discorrere di argomenti che mi piacciono; mi dice di avere una Mercedes 5000 e io a chiedere delle prestazioni e dei comfort, poi parliamo di cucina, in particolare di pesce, mi dice di abitare in Liguria, si accomiata promettendomi di portarmi di lì a pochi giorni del pesce fresco. Non l’ho più incontrato, non ho osato cercarlo, mi sembrava indiscreto, forse ho mancato.
Dall’intervista del figlio apprendo che è scomparso nel 2003.
Di quell’incontro non mi sono quasi più ricordato; ero una sera a cena in un ristorante che a Milano era noto per il pesce, il Capriccio. Mi stavo intrattenendo con il cameriere scegliendo i piatti quando il proprietario è venuto al mio tavolo dicendomi: ma lei è Buticchi! Io a dirgli no, e lui a insistere, poi forse si è rassegnato: allora avevo i capelli neri ed ero abbastanza robusto.
Quella sera mi è rimasta nella memoria anche perché una coppia che era accanto al mio tavolo sembrava vivere in un clima di assoluta dolcezza e a un certo punto, il lui, ha abbandonato la compagna dopo averle affibbiato due sonori ceffoni.
Pochi anni dopo ero su un treno della metropolitana un signore mi ha avvicinato salutandomi e dicendo che io ero un famoso tenore spagnolo…
Che si mettano d’accordo… non sono Fregoli. Mario Censabella - (Il libro sarà presto registrato per i non vedenti dal Centro del Libro Parlato).

 

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1) 58^ GIORNATA NAZIONALE DEL CIECO SABATO 17 DICEMBRE 2016

Carissime e carissimi,

anche quest’anno inizieremo la manifestazione con la Santa Messa che si celebrerà alle ore 9 presso la piccola chiesa dell’Istituto dei Ciechi di Milano, in ricordo dei soci deceduti; ci incontreremo, per avviarci insieme alla celebrazione, nell’androne dell’Istituto in Via Vivaio 7 alle ore 8.45.
La manifestazione poi proseguirà presso la Sala Barozzi con gli interventi istituzionali e con la consegna di benemerenze e riconoscimenti. Al termine della manifestazione, per chi si sarà prenotato è organizzato un pranzo presso gli spazi dell’Istituto stesso.
Per parteciparvi occorre prenotarsi, anche da subito, versando la quota relativa entro e non oltre mercoledì 14 dicembre.
Quota pro capite euro 30,00 stabilita, eccezionalmente per questa circostanza, per tutti i partecipanti. I volontari dell’Unione Italiana Ciechi di Milano che desiderano parteciparvi, dovranno prenotarsi singolarmente, se non impegnati con un servizio di accompagnamento, saranno graditi ospiti, diversamente la loro quota sarà a carico del non vedente che accompagneranno. Le quote sono omnicomprensive. L’organizzazione come sempre ha precise regole alle quali occorre attenersi affinché tutto possa scorrere al meglio.
Le prenotazioni per il pranzo dovranno avvenire contestualmente al versamento delle quote, inderogabilmente entro la data su annotata; le suddette sono politiche, anche per questa ragione non potranno essere restituite a coloro che saranno assenti a qualsiasi titolo; per garantire la migliore organizzazione si raccomanda di manifestare al momento della prenotazione l’esigenza di avere assegnati eventuali posti ai tavoli.
Siamo certi che interverrete numerosi per accogliere insieme oltre le massime autorità della nostra associazione, personalità del mondo politico e sociale della nostra città.

 

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2) QUOTA SOCIALE UICI 2017

La quota di appartenenza all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti rimane invariata anche per il 2017, euro 49,58, invitiamo tutti i nostri associati a rinnovare la quota per il tesseramento per l’anno 2017 ed eventualmente anni precedenti. Ricordiamo che i soci possono sempre avvalersi della possibilità di pagare la quota sociale attraverso i ratei di pensione e/o di indennità di accompagnamento.
L’adesione all’Unione è un impegno morale e sociale che ciascuno deve sentire nei confronti della propria Associazione.
Grazie all’impegno dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti si sono ottenuti e mantenuti tutti i benefici attualmente fruibili dai disabili visivi.
L’Unione ha il diritto, legge 1047/1947 di rappresentare e tutelare i disabili visivi.
Anche chi non chiede nulla sappia che ogni giorno chi non vede gode comunque di benefici conquistati dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in tutti i suoi lunghi anni di vita. Tutti insieme unitariamente siamo una forza e una realtà non facilmente domabile.
Chiunque volesse manifestare direttamente gratitudine a questa Sezione, potrà offrire un proprio libero contributo.
L’iscrizione all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti dà diritto a ricevere, per quanto attiene i nostri associati, sezione UICI Milano, il periodico Camminare Insieme, organo ufficiale della Sezione, nelle sue diverse versioni oltre al periodico Corriere dei Ciechi edito dalla Sede centrale UICI.
Oggi più che mai è importante essere numerosi, il Governo, lo Stato, hanno necessità di risparmiare, se non fossimo coalizzati e numericamente importanti rischieremmo di perdere anche i diritti acquisiti.
La nostra sezione grazie alla convenzione ANMIL è in grado di poter efficacemente assistere tutti i minorati della vista per le pratiche sia assistenziali, previdenziali e fiscali senza escludere attenzione nei confronti di familiari e amici.

 

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3) QUOTA SOCIALE CIRCOLO PAOLO BENTIVOGLIO 2017

Il rinnovo della quota per l’anno 2017 è di euro 25,00, può essere effettuato sia presso gli uffici sezionali sia direttamente presso la sede del Circolo. Anche in questa circostanza ciascuno può offrire liberalità a favore delle attività del Circolo.

 

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4) ABBONAMENTI 2017

A) Periodici editi dall’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti di Milano

Ora Serena:
pagg. 52 - 11 numeri
Euro 25,00

Voce Amica:
pagg. 64 - 11 numeri

Euro 26,00
Calendario: Euro 10,00

versamenti relativi all’acquisizione dei periodici debbono essere effettuati presso la nostra segreteria negli orari consueti o utilizzando il c/c postale n. 57073207 intestato a: Unione Italiana Ciechi - Periodici e Pubblicazioni varie - Via Mozart 16 - 20122 Milano segnalando chiaramente la causale, nome, cognome e indirizzo.
Tutti coloro che faranno pervenire tempestivamente le loro quote, in maniera che gli accreditamenti avvengano entro il 31 dicembre 2016, riceveranno tutti i numeri dei periodici, diversamente avranno il periodico dal mese successivo all’accredito ricevuto. Non si forniscono numeri arretrati.

B) Testate edite dalla Sede Centrale UICI  Abbonamenti 2017

  • Il Corriere dei Ciechi

Mensile, organo ufficiale, disponibile in caratteri tipografici e a caratteri ingranditi per ipovedenti, su cd mp3 e txt, tratta argomenti a carattere associativo, di attualità e di approfondimento oltre ad ospitare rubriche specialistiche, euro 7,75 (gratuito per i soci)

  • Corriere Braille

Quindicinale, organo ufficiale, disponibile in braille e su cd txt, tratta argomenti a carattere associativo, legislativo e di servizio, euro 7,75 (gratuito per i dirigenti sezionali)

  • Kaleîdos

Mensile, disponibile in braille, su cd mp3 e txt, gratuito a chi ne fa richiesta. Tratta argomenti di cultura generale inerenti il mondo femminile

  • I Quaderni di Kaleîdos

Semestrale, su cd mp3 e txt, supplemento a Kaleîdos, piccole monografie inerenti le pari opportunità, gratuito

  • Il Progresso

Mensile, disponibile in braille e su cd txt, tratta argomenti di cultura generale (politica, letteratura, medicina, scienze, ecc.), euro 10,33

  • Gennariello

Mensile, disponibile in caratteri tipografici ingranditi per ipovedenti, braille e su cd txt, gratuito per i ragazzi che frequentano la scuola elementare e media inferiore, tratta argomenti per ragazzi (favole, giochi, racconti vari), euro 7,75 per gli adulti

  • Voce Nostra

Quindicinale, disponibile in caratteri tipografici, braille e su cd txt, tratta argomenti di attualità, rubriche di medicina, cucina, ecc., euro 7,75 (gratuito per i sordociechi)

 

Testate disponibili nel solo formato sonoro (MP3):
  • Il Portavoce

Mensile, su cd mp3, tratta argomenti a carattere associativo, euro 15,50

  • Sonorama

Mensile, su cd mp3, tratta argomenti di cultura generale ed enogastronomia, euro 15,50

  • Pub

Mensile su cd mp3, tratta argomenti di attualità e di costume rivolgendosi prevalentemente ai più giovani, euro 2,60

  • Il Fisioterapista in Europa

Quadrimestrale su cd mp3, tratta argomenti inerenti la massofisioterapia, euro 15,50

  • Senior

Mensile, su cd mp3, tratta argomenti relativi al mondo degli anziani, gratuito

  • Comunicati della Sede Centrale

Decadale, su cd mp3, raccoglie tutti i comunicati emanati dalla Sede Centrale, euro 18,10 (gratuito per i dirigenti sezionali)

  • Libro Parlato Novità

Mensile di aggiornamento al Catalogo del Libro Parlato, su cd mp3, gratuito. La rivista è consultabile nel sito Internet dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti - Onlus all’indirizzo http://www.uiciechi.it/servizi/lp/numeri_lpnovita.asp

  • Uiciechi.it

Mensile, su cd mp3, tratta argomenti di informatica, gratuito

  • Cd trasmissioni online

Si possono richiedere gratuitamente, tramite e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonicamente al numero 06/699 88 376, i cd in formato mp3 con la registrazione delle trasmissioni di «Slashradio»

Offerte abbonamenti stampa associativa:

Il Portavoce più Pub euro 15,50 (anziché euro 18,10)
Il Progresso più Sonorama euro 20,00 (anziché euro 25,83)

I versamenti dovranno essere effettuati sul conto c/c postale n. 279018 intestato a: Unione Italiana Ciechi Ufficio Stampa - Via Borgognona 38 00187 Roma, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o presso la nostra segreteria.

 

Testate edite dalla Biblioteca Italiana per i Ciechi «Regina Margherita»
  • Tiflologia per l'integrazione

Trimestrale, disponibile in caratteri tipografici, braille e su cd mp3, tratta argomenti di pedagogia e didattica per l'educazione dei minorati della vista, c. c. p. 00853200, intestato a Biblioteca Italiana per i Ciechi «Regina Margherita» Onlus, via G. Ferrari 5-a, 20052 Monza, euro 15,00

  • Suoni

Trimestrale, braille, supplemento gratuito agli abbonati al Corriere Braille che ne fanno richiesta. Tratta argomenti di musica.

Inoltre la Biblioteca pubblica alcune riviste, in formato Braille o in versione elettronica.
Di seguito l'elenco di quelle disponibili che si possono ottenere gratuitamente, con richiesta scritta, che dovrà essere ripresentata entro il 31 gennaio di ciascun anno.

  • Minimondo

mensile, contenente articoli di argomento vario (attualità, costume, gastronomia, viaggi, musica, sport)

  • L'angolo-di-Breuss

Mensile, dedicato ai giochi enigmistici e ai passatempi vari.

  • Parliamo-di

Mensile, contenente articoli a carattere culturale (politica, filosofia, scienze, arti varie).

  • Giorno-per-giorno

Mensile, che presenta calendari di eventi importanti che si verificano nel corso dell'anno (prevalentemente sportivi, ma non solo)

  • Infolibri

Foglio quindicinale che presenta le recensioni delle opere più recentemente trascritte dalla Biblioteca.

 

Testate edite dalla Sezione Italiana dell'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità
  • Rivista di Oftalmologia Sociale

Trimestrale, disponibile in caratteri tipografici, braille e su cd mp3, c.c.p. 24059008, intestato a Sezione Italiana dell'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, via Umberto Biancamano, 25 - 00185 Roma, euro 16,00 contributo ordinario; euro 26,00 contributo sostenitore; euro 52,00 contributo benemerito. Tratta argomenti inerenti l'oculistica.

D) Testate edite dall’Unione Italiana Ciechi di Chieti:

  • Audiopress

rivista mensile di informazione tratta le problematiche dei ciechi, viene inviata in contenitori che devono essere restituiti insieme alle cassette.
Le quote di abbonamento ad Audiopress per il 2017: ordinario euro 20,00 sostenitori da euro 50,00.

I versamenti dovranno essere effettuati entro il 31 dicembre 2016 sul c/c postale N° 12294666 intestato a: U.I.C. Via Valignani 33 - 66100 Chieti con la causale: Abbonamento.

 

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5) ACQUISTO DI AUSILI O STRUMENTI TECNOLOGICAMENTE AVANZATI A FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITA’ Legge Regionale n. 23/1999

Anche quest’anno la Regione Lombardia intende promuovere l’acquisizione di strumenti tecnologicamente avanzati finalizzati ad estendere le abilità della persona disabile e potenziare la sua qualità di vita. Gli interessati dovranno rivolgersi necessariamente alla ATS (ex ASL) di competenza. Ogni ATS provvederà a pubblicare gli avvisi del bando assicurando un periodo di 60 giorni di tempo per la presentazione della domanda. E’ possibile richiedere un solo strumento/ausilio per le seguenti aree di intervento: area domotica - area mobilità – area informatica - altri ausili.
Coloro che hanno usufruito precedentemente di tali benefici possono presentare una nuova domanda per la stessa area, solo dopo 5 anni.
Tra i documenti richiesti per l’ottenimento del contributo è necessaria anche l’attestazione ISEE. Per ulteriori informazioni consultare le pagine web di Regione Lombardia oppure il sito www.uicimi.it

 

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6) UN IMPORTANTE EVENTO A MILANO - Esposizione

Facciamoci Vedere, è il titolo dell’evento organizzato dalla Presidenza Nazionale, che si terrà nei giorni 13 (giorno di inaugurazione), 14 e 15 dicembre a Milano presso il Salone Barozzi dell’Istituto dei Ciechi, Via Vivaio 7.
La Manifestazione vedrà la partecipazione delle più importanti Istituzioni che si occupano di ciechi e ipovedenti nel nostro Paese. L’esposizione sarà arricchita da alcuni workshop molto significativi che avranno per tema:

  • Salute, benessere e regolazione del rapporto sonno/veglia;
  • Tecnologia e accessibilità digitale;
  • Scuola e istruzione.

Orari: dalle 10 alle 18 – informazioni su www.istciechimilano.it

 

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7) PENNA E CALAMARIO - OVVERO LE PIUME DEL PAVONE di Mario Censabella

Mi piace scrivere soprattutto per me stesso, qualche volta mi riesce anche bene. Nel numero precedente di Camminare Insieme ho scritto “la cabala delle decadi” era un pezzo che raccontava la storia di 4 amici, uno di costoro era, come ho scritto, il segretario della sezione UIC di Como, Luciano Albizzati.
Ho ricevuto un simpatico riscontro dalla nipote che è impegnata presso la sezione UICI di Como.

 

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8) CRONACHE DI CASA NOSTRA

UNA SIMPATICA GITA di Erica Monteneri

Il 23 ottobre alle 8, 44 persone ancora un po’ addormentate ed infreddolite si sono date appuntamento in via Bellezza 16.
Sono bastati pochi saluti e poche strette di mano per farci recuperare il buonumore e la voglia di stare insieme.
All'ingresso del pullman Filippo ed Alessia e i nostri soci più aitanti hanno aiutato i nostri amici diversamente giovani a salire i troppo alti gradini.
I nostri 44 magnifici soci si sono comodamente seduti ed hanno cominciato un allegro chiacchiericcio misto a canzoni, battute di spirito e piccole cronache famigliari che attestavano la voglia e la gioia dello stare insieme.
Chi vedeva ha avuto il piacere di osservare una campagna nel pieno dei colori autunnali sfumati di giallo e rosso acceso.
Arrivati a Bobbio abbiamo gustato in piazza un frizzantino fresco e dell'ottima focaccia e Silvia, una graziosa e simpatica guida, ci ha condotto per le strette vie di un paesino medievale dalle piccole case in sasso con portoni in quercia contornate da belle modanature in pietra.
I fiori dei piccoli balconcini in ferro davano un tocco di colore agli intonaci grigi.
Bobbio vanta un insediamento neolitico, un importante insediamento romano ma è nel medioevo che riveste un ruolo strategico perché centro di confluenza della via francigena e delle strade verso la Liguria e l'Emilia, come attestato dal castello a guardia della vallata.
Splendido il monastero fondato da San Colombano nel settimo secolo, che divenne un punto importante di riferimento per il monachesimo occidentale tanto che nel 1500 aveva uno dei più ampi scriptorium del tempo. In questo monastero è stato girato parte del film "Il nome della rosa".
Terminata la visita il nostro socio Luciano Merati, profondo conoscitore del luogo, ci ha portato a conoscere uno splendido ristorante ove abbiamo pranzato molto bene, in uno spirito di grande amicizia, alternando a bocconi squisiti piacevoli battute. Anche oggi Bobbio è centro di molte manifestazioni tra cui un festival cinematografico diretto dal regista Bellocchio. 
Il ritorno è stato caratterizzato dai canti di Nicoletta, Graziella, Filippo e Alessia che hanno snocciolato un incredibile repertorio di canzoni simpaticamente stonate o intonate.
Un ringraziamento particolare a Luciano Merati e alla sua deliziosa moglie che tanto si sono prodigati per l'organizzazione della gita che ha segnato una giornata veramente piacevole.

 

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“SOLITUDINI” di Erica Monteneri

Quando Vasco Benassi venne portato all’ospedale di Baggiovara era più di là che di qua.
L’aveva trovato nel suo casolare il Beppe Vandini che si era insospettito perché da due giorni non lo aveva visto sull’aia come al solito affaccendato nel dar da mangiare alle sue galline, a innaffiare le aiuole dell’Adelina; così il secondo giorno aveva bussato forte al portoncino e non avendo avuto risposta era entrato dalla porta finestra sul retro che Vasco non chiudeva mai.
Nella penombra umida della sua cucina l’aveva visto lì in terra rannicchiato con lo sguardo perso nel nulla; lo aveva chiamato: “Dai Vasco, tirati su”, ma non avendo ottenuto alcuna risposta aveva chiamato l’ambulanza che era arrivata a sirene spiegate da Vignola.
Al pronto soccorso dell’ospedale non aveva risposto alle sollecitazioni dei medici, l’unica parola che mormorava in continuazione era “Adelina!” tra un respiro e un lamento. Il medico scosse il capo: “Non vuole reagire”, gli fece un cardiotonico e gli prescrisse una flebo di fisiologica poi lo affidò a Gino dicendogli portarlo al reparto di medicina generale e che sarebbe passato entro un’ora.
Vasco guardava meravigliato i grandi saloni attraverso cui era portato: sembrava di essere in un grande albergo, non in un ospedale e gli venne in mente quell’altro ospedale così piccolo in cui sua moglie aveva partorito. Arrivati alla camera 28 Gino, un napoletano grande e grosso, cercò di incoraggiare il paziente: “Su signor Benassi, si faccia coraggio. La lascio in compagnia del signor Mario”
Vasco continuava a tacere, gli occhi persi nel vuoto, le sue mani tremavano leggermente. Gino sussurrò al signor Mario: “Cerchi di tirarlo un po’ su. È a terra, ha subito un collasso”.
Mario aveva i suoi guai a cui pensare, ma provò una grande pena per quell’uomo che diceva flebilmente, di tanto in tanto, “Adelina”. Così tento di parlargli: “Buongiorno, mi chiamo Mario, qui ci trattano molto bene, sembra di essere in un grand hotel”. Il silenzio si tagliava col coltello; all’ennesimo “Adelina” Mario chiese: “Chi è Adelina?” “Mia moglie - rispose finalmente Vasco - vorrei tanto raggiungerla, ormai la mia vita non conta più niente”.
Mario comprese quanto quell’uomo fosse disperato, solo e non avesse più voglia di lottare; cercò di penetrare quella solitudine: “Anch’io ho perso mia moglie” gli venne da dire “Quando?”. Il contatto era stabilito: quel “quando” rivelava un po’ di curiosità. “Due anni fa” “Io da otto mesi” disse Vasco e Mario di rimando, con fare complice, “Siamo due vecchi soli. Non hai figli?”. Il TU era arrivato spontaneo, come se conoscesse da tempo quell’uomo e avesse condiviso con lui un pezzo di vita. Con un tono leggermente più fermo Vasco rispose: “Sì, ma non lo vedo da due anni; è in Argentina, non è potuto venire nemmeno per il funerale della madre; mi sembra di non avere più un figlio”.
Mario soppesò a lungo le parole prima di rispondere, non voleva sembrare retorico: “Non dire cosi, i figli sono dentro di noi, nei nostri ricordi, anche se non sono presenti. Ricordi quando era bambino, il primo giorno di scuola, le ansie per una malattia, quando l’hai portato al mercato la prima volta, quando è andato militare. I figli sono dentro di noi anche se non sono con noi”.
Vasco focalizzò quelle parole sottraendosi un attimo dal pensiero fisso della morte. Non aveva mai pensato a suo figlio come a una sua creatura, era più figlio di Adelina che suo, era lei che si prendeva cura di lui, che gli medicava le sbucciature, che gli preparava le feste di compleanno, che coglieva i suoi piccoli segreti, che si metteva tra lui e il marito quando Vasco alzava la voce per rimproverargli qualcosa.
Quell’uomo sconosciuto aveva ragione, sfogliò rapidamente l’album dei ricordi: il battesimo, come strillava in braccio ad Adalgisa! La prima pappa! quando aveva cercato di dargliela e gliela aveva sputata in faccia. Quando l’aveva portato per la prima volta sul cestino della bici a vedere la campagna e tanti altri flash gli venivano in mente uno dietro l’altro: colpi di luce del passato nel buio del presente. Ma poi era comparsa nel ricordo Adelina e lui aveva chiuso gli occhi dicendo: “Vorrei solo morire”.
Mario con tono pacato riprese: “Non fare cosi, la vita è bella. Guarda, qui sotto c’è un giardino pubblico e lì ogni giorno la vita si rinnova. In questo momento, ad esempio, ci sono due fidanzatini, sono teneri, si tengono per mano, si guardano e si sorridono, mi ricordano il mio primo amore”.
Quando Gino portò la cena Vasco scosse la testa: “Non voglio mangiare” Mario cercò di convincerlo a bere almeno un po’ di tè e intanto decantava la bontà del pasto: “Non sembra neanche di essere in ospedale, si mangia meglio che alla trattoria sotto casa”.
Il giorno dopo arrivò il medico con la sua corte di assistenti, misurò la pressione a Vasco e gli disse che lo avevano preso per i capelli, che la pressione era troppo bassa e doveva reagire. Quando il medico se ne andò Mario suggerì a Vasco di mettersi in contatto col figlio per farlo venire a trovarlo, ma Vasco rispose che aveva problemi di lavoro e che non voleva disturbarlo: “E poi da troppo tempo è lontano da casa, è più argentino che emiliano, ha quattro figli da mantenere, non può mollare tutto”. Mario con pazienza e voce sommessa replicò: “Non credo che Adelina vorrebbe vederti così. Devi darti uno scopo per vivere, anche io quando è morta mia moglie volevo morire, poi è capitato qualcosa” “Che cosa?” chiese Vasco un po’ stupito “Mentre ero chiuso nel mio dolore in un giardino un bambino mi ha tirato una palla e mi ha chiesto se volevo giocare con lui. Da quel momento ho cambiato atteggiamento nei confronti della vita, l’ho riscoperta piena di momenti gioiosi, come quel bambino. Guarda oggi il giardino sotto ha dei nuovi personaggi: c’è una mamma col suo bambino in carrozzina, il padre sta arrivando sorridendo, la abbraccia teneramente e poi tira su il bimbo per cullarlo un poco. È una scena meravigliosa, una di quelle scene che ti fanno credere nella bellezza della vita”.
L’ottimismo di Mario si era insinuato, poco a poco, sotto la corazza di Vasco che accettò di bere un po’ di tè.
Giorno dopo giorno quella conoscenza improvvisa si trasformava in qualcosa di più profondo: Mario sapeva che la sua parte era quella di parlare a quell’uomo solo e Vasco accettava le parole di Mario perché era un uomo solo come lui, vedovo come lui.
Dopo alcuni giorni Vasco si abituò a mangiare qualcosa e cominciò a parlare dei piatti che faceva Adelina e Mario ricambiò con le ricette di Ines.
Un giorno Vasco chiese a Mario quanti anni avesse, “Quasi ottanta e ho intenzione di festeggiare il mio compleanno” Vasco sorrise “Sei un inguaribile ottimista” “Sì - fece Mario - lo ero anche in guerra” “Su che fronte hai combattuto?” “Non sono stato su alcun fronte, ero internato a Mauthausen” Vasco trattenne il fiato “Me ne vuoi parlare?” “No! Ho visto troppe cose terribili, ma ciò che mi è rimasto dentro è una grande voglia di vivere perché quegli orrori mi hanno fatto capire la bellezza della vita, la grandezza e la bassezza di uomini e donne, quello per cui vale la pena vivere e quello per cui vale la pena morire.” “Sono contento di averti incontrato” disse Vasco quasi stupendosi di ciò che aveva detto “Anch’io”.
Passarono alcuni giorni e Vasco lentamente migliorava, un giorno venne portato a fare degli accertamenti: si parlava addirittura di dimissioni. Quando tornò in camera non trovò più l’amico, Gino gli disse che aveva avuto una crisi cardiaca: “Non ha resistito all’ennesimo infarto quel poveretto”, Vasco sentì un dolore improvviso per la perdita di quell’uomo sereno e pacato e chiese all’infermiere: “Posso andare sul letto dalla parte della finestra così potrò guardare il giardino?” Gino rispose esterrefatto: “Non esiste nessun giardino! La finestra si affaccia sul muro di un altro padiglione” “Ma allora come faceva Mario a vedere tutte quelle scene?” Gino scosse la testa: “Mario non poteva vedere, Mario era cieco!” E Vasco capì quale meraviglioso messaggio di vita Mario gli avesse dato. Allora tese il suo telefonino a Gino perché gli comprasse una ricarica dicendo: “Devo telefonare a mio figlio in Argentina”.

 

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9) INIZIATIVE NATALIZIE

Anche quest’anno la Sezione Provinciale di Milano, promuove la vendita di cioccolato italiano in quattro diverse varietà: fondente extra - finissimo al latte - finissimo al latte con nocciole e bianco. Con un contributo di 7 euro potrai acquistare una confezione contenente 4 diverse tavolette facendone dono a familiari e amici. I proventi saranno impiegati per la realizzazione di iniziative volte alla prevenzione della cecità e alla riabilitazione visiva.
Altre iniziative natalizie che saranno organizzate, verranno diffuse di volta in volta attraverso i comunicati settimanali della segreteria telefonica.

 

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10) RICORDIAMOLI da Luglio a Novembre 2017

Chiarot Ermanno – Di Cesare Michele Luperi Giovanni – Modica Annamaria Griffini Carla – Olivari Emilio – Pocchiesa Vecchiuto Mirella – Radrizzani Fabio Sergio Laura – Triggiani Alessandro.

 

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11) NOTIZIE UTILI

La nostra segreteria telefonica 02/783000, digitando il numero 9, diffonde informazioni relative a iniziative locali e nazionali. Presso il nostro sito www.uicmi.it si possono ottenere informazioni più dettagliate circa tutte le iniziative che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha in atto.
Informiamo inoltre che chiunque volesse ricevere settimanalmente i comunicati informativi della nostra sezione potrà iscriversi alla newsletter inviando una richiesta per e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Tutte le attività del Gruppo Sportivo non vedenti Onlus Milano possono essere seguite e conosciute collegandosi al sito www.gsdnonvedentimilano.org
twitter (@gsdnvmilano)

Il Movimento Apostolico Ciechi propone, per la stagione invernale, soggiorni presso la Casa Teresa Fusetti di Corbiolo (Verona), caratterizzati da momenti di animazione e partecipazione. Informazioni su tariffe e ospitalità da richiedersi al responsabile Sergio Zanini 045/70 50 512.

 

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CODA DI ROSPO

Ricordi e non solo

Eravamo tre fratelli, in verità siamo ancora, quando eravamo piccoli, nel giro di 6 anni c’eravamo tutti, avevamo una cameriera che si occupava molto di noi, era veneta di Montebelluna, purtroppo non è più, ci raccontava ... di spiriti, ancora oggi quasi ci terrorizzano, ma intanto lei ci teneva buoni oltre che con gli spiriti ci governava con le minacce e con la forza: “adesso vi do le papine”, erano sberle che piovevano sulle nostre nuche che facevano più rumore che male. Molti ricordi della mia vita sono legati alla presenza di Maria Tessariol nella nostra casa che da bambina era stata colpita da poliomielite: aveva una gamba più magra e un piede che trascinava un poco.
Abitavamo a Milano, allora in via Compagnoni, noi viaggiavamo in 4 tutti tenuti strettamente per mano. Capitava in quella via di incontrare un giovane un poco svitato, … noi lo chiamavamo (il pazzo). Quando ci incontrava diceva a Maria, per il suo procedere un poco claudicante, “puzza piedi, puzza piedi”; Maria aveva un piccolo sussulto e poi come niente fosse. Un giorno eravamo in Via Morigi, andavamo a fare una visita protocollare alle nostre antiche zie milanesi… le De Micheli. A un certo punto ho inciampato nel suo piede destro che veniva sempre in ritardo, le ho fatto involontariamente uno sgambetto, le sono caduto sopra e su di me i miei due fratelli; eravamo innanzi a un triciclo a pedali che funzionava da taxi, nei tempi di guerra poteva capitare, scampanellava senza che noi ci muovessimo: un intreccio di membra che non si districavano, poi qualche anima soccorrevole è venuta in nostro aiuto e il triciclo taxi ha potuto proseguire per la sua destinazione.
Maria soleva dirci ogniqualvolta incontravamo qualche bambino male in arnese … “è colpa degli atti impuri”, noi non sapevamo neppure quasi cosa fossero. Personalmente ero perseguitato da un sermone che un sacerdote aveva fatto a noi catecumeni: “… se non confesserete ogni cosa al momento della comunione la … particola sfuggirà di mano all’ufficiante e salirà alta nella cupola affinché tutti sappiano dei vostri peccati, ne ero terrorizzato”.
Maria Tessariol, quasi 25 anni di dedizione familiare, mai una malattia che io ricordi nemmeno una indisposizione: senso del dovere o paura di perdere il posto?
Di lei ho ancora molti ricordi: l’odore tipico del sapone Marsiglia e lo sbattere secco dei panni sull’asse per lavare perché finissero di sgocciolare dopo essere stati strizzati; oggi le vasche da bagno non funzionano più da mastelli per la biancheria sporca.
Maria Tessariol aveva un fidanzato Vittorio Snoribuzzi le scriveva: “io sto bene, così spero di te …”
Più tardi, ero in un periodo di avanzata pubertà, ottenevo da lei soltanto attenzione distratta, forse perché non divenisse peccato.
Tra i fratelli io ero l’unico a essere accompagnato e prelevato a scuola.
Un giorno, la mia vista era già molto precaria, non ho scorto Maria che mi era venuta a prendere. Un compagno di scuola, molto premurosamente, “…Censabella, la tua dea scacciacani è già venuta a prenderti…”.
Nei primi dieci anni di vita ho vissuto meravigliosamente con il nonno materno: era importante, intelligente, aveva gli…schej.
Improvvisamente, a seguito di un banale incidente è morto in due giorni; nostra madre è risultata erede, a noi nipoti … le briciole. “Maria, è stato proprio un incidente?...” “Ma tì te se mato…”.
Quando ho intuito quella realtà, al momento mi era stata nascosta, ho baciato disperatamente la maniglia del bagno di casa, ero sicuro che l’avesse toccata. Da allora sono trascorsi circa 70 anni!

MC

 

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Note dopo la realizzazione WEB

Originale inviato alle stampe il 16 Novembre 2016
Differenze dall'originale: dimensione del carattere, impaginazione, allineamento, indicizzazione, titoli, tabelle dati.
Realizzazione WEB a cura dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano ONLUS - ultima modifica 26/01/2018 alle 17:34